Quando ho visto la caponata campana di Cristina mi sono sentita parte in causa perché ogni volta che vedo scritto: “caponata”, il ricordo va automatico ai pranzi vacanzieri nell’isola del sole. Decido quindi di preparare quella che credo possa essere definita la vera, definitiva caponata: quella siciliana. Passatemi una veloce premessa, come mamma insegna, quando si frigge dobbiamo ottimizzare. Presa la coraggiosa decisione di immolarsi (friggere col caldo non è uno scherzo) il lavoro deve tornarci utile per alcuni giorni. Non lesinate sulla quantità, perché la caponata avanzata è buona, e perché, volendo restare al tema di questi giorni, anche davanti a una partita di calcio più o meno fortunata, fa compagnia e consola.
Ecco la ricetta.
Ingredienti
Melanzane possibilmente prive di semi
Poco concentrato di pomodoro
Cipolle
Sedano ( solo i gambi)
Olive in salamoia
Capperi sotto sale
Aceto
Zucchero semolato
Sale
Preparazione
Lavare le melanzane, tagliarle a tocchi non troppo piccoli e sistemarle in un colapasta capiente cosparse di sale grosso. Lasciarle così almeno un’ora per far perdere l’amaro.
Nel frattempo affettare le cipolle e soffriggerle in abbondante olio finché non risultino dorate e tenere. Metterle da parte. Nella stessa padella soffriggere i gambi di sedano, i capperi dissalati, le olive tagliate a pezzetti e aggiungere il concentrato di pomodoro. Unire quindi le cipolle cotte in precedenza e tenere il tutto da parte.
In un’altra padella friggere i tocchi di melanzana in olio profondo, asciugarli su carta assorbente da cucina e unire all’intingolo di cipolle e sedano. Lasciare insaporire qualche minuto, aggiustare di sale, sfumare con l’aceto e spolverizzare con poco zucchero. Lasciare andare sul fuoco ancora qualche minuto.
Mettere su un piatto da portata e servire fredda. Meglio se fatta riposare un giorno in frigorifero e lasciata un’ora a temperatura ambiente.
Consiglio: al momento di mangiarla munitevi di una cospicua quantità di pane, specie se riuscite a procurarvi il siciliano con i semini di sesamo, oppure un buon casereccio a lievitazione naturale. La caponata senza pane non è la stessa cosa.